L’Albergo Diffuso nel mondo
Il fenomeno dell’internazionalizzazione degli alberghi diffusi è iniziato nel 2009, cinque anni dopo il nostro primo convegno nazionale (Campobasso, 2004) quando sono stato chiamato a Mase, un piccolo borgo di montagna della Svizzera romanda, in rappresentanza dell’Associazione nazionale degli alberghi diffusi (ADI), nel frattempo costituita a Termoli.
Il 2010 è stato un anno straordinario per noi: abbiamo avuto il primo riconoscimento internazionale al World Travel Market di Londra, e il primo articolo sul New York Times che ha decretato per l’albergo diffuso una notorietà internazionale formidabile.
Nel 2011 è stata la volta della Croazia, con un seminario nel piccolo borgo di San Vincenti, in Istria, e di una serie di altri incontri che hanno contribuito – dopo qualche tempo - alla normativa sugli AD croata.
Nel 2012 è partito un primo test in Spagna, un progetto di Ospitalità diffusa non lontano da Salamanca, a seguito del quale abbiamo deciso di costituire formalmente l’Associazione Internazionale degli Alberghi Diffusi.
Da allora abbiamo ricevuto richieste da tantissimi paesi: Irlanda, Albania, Francia, Slovacchia, Serbia, e anche San Marino, ma nella maggior parte dei casi si è trattato di reti di ospitalità diffusa, o di semplici progetti.
Nel 2018 è partito un progetto di Albergo Diffuso in Germania la cui apertura è prevista nel 2020.
Diversa la storia del Giappone dove si è cominciato a parlare di Albergo diffuso nel 2013 e si è arrivati all’inaugurazione del primo albergo diffuso con tutti gli standard previsti nel modello nel 2018, e dove ora si è costituita l’Associazione Giapponese degli Alberghi Diffusi (ADJ).
Nel frattempo sono nate forme di ospitalità che hanno caratteristiche simili al nostro modello dalla Tasmania agli USA.
In questo spazio cominciamo a presentare gli Alberghi Diffusi che stanno nascendo in questi paesi.
Giancarlo Dall’Ara